MILANO | FOTOTECA SCENICA? LA MODA VISIVA SIGNÉE FILIPPO MUTANI

Collezioni e ricorrenze creative rappresentano non solo per la moda un’occasione di revival ogni Spring Summer e Fall Winter: anche la fotografia può trarre vantaggio da queste occasioni celebrative. Annullare i confini tra creatività e vita e raggiungere una ricostruzione dell’emozione é un obbiettivo di Filippo Mutani.

Filippo Mutani é un fotografo, e anche un collega, che foto-racconta chez MAX ITALIA dove il flair senza edonismo del nostro direttore Alessandro Calascibetta rispecchia nella lingua e nella firma la dinamica editoriale le sue fotografie. A dispetto del fashion coverage classico senza il raccontare. Perché dove Filippo Mutani c’é, le suo foto-défilés testimoniano spesso del forte entusiasmo per la couture e l’ambiance con i sensi del più sincero rispetto per il lavoro del designer. Contemplare le sue opere é accarezzare i tessuti, i colori la cui eccezionalità risiede nelle particolari condizioni di ripresa. Timings & Angles fanno il talento nella foto.

Presentarvi Filippo Mutani é anche l’occasione per me di riflettere sul tema della fotografia nella moda e di moda. Oggi é orgia visuale da per tutto: Twitter, Instagram, Pinterest, Vine, Telly, etc. Sono diventati i nostri ombelichi digitali IL modo di .. esistere. E la fotografia paradossalmente ha accelerato la distruzione della sintassi. Le nostre immaginazioni sono pilliate è illustrate da un’espressiva immagine di copertine la quale restituisce l’allegra spensieratezza di una creatività senza .. emozioni, messagi-shock, innovazione e poetica.

Dove sono i nuovi Salvador Dali, Andy Warhol, Roland Barthes o Giuseppe Ungaretti nella moda? Non che dobbiamo esaltare l’intellettualismo à outrance ma per cortesia possiamo evitare il mare magnum di .. qualunquismo nel quale siamo tutti coinvolti.

La foto è letteratura. È affermazione.

Deve anche aiutarci nel nostro cammino verso il New Modernismo.

il New Modernismo non è Futurismo, ma una mediante nel l’introduzione di diversi caratteri e formati di scritture visuali, i quali dovrebbero conferire espressione emozionale alle collezioni, esse si rivelano come pioniere per lo sviluppo della comunicazione senza essere ostaggi delle tecnologie.

Dalla modernizzazione del contenuto nel editoria della moda si giunge fino ad un rivoluzionamento dello stile di raccontarla, di modo che la tradizione dello scrivere lineare viene così non superata ma assecondata. Un nuovo teatro, sintetico, ossia molto breve e limitato all’essenziale, nonostante l’incrociarsi di innumerevoli brands e couturiers.

Anche la fotografia dove essere coinvolta, laddove l’azione del runway si estendeva soltanto al fashion editor. Il clangore del rumoroso mondo moda non può essere riprodotto mediante scatti, ma attraverso emozioni i quali provengono dagli strumenti di propria invenzione.

Questo fece Filippo Mutani, worldwide contributor for Getty Images, T-The New York Times, Financial Times, Newsweek, The Guardian, Internazionale, National Geographic, Panorama, Elle, Grazia, Cosmopolitan, Vanity Fair, IL, Max, Vogue Italia, Giorgio Armani, Burberry, Campari, Pirelli, e Moroccanoil e continuerà a fotografarlo ..

L’ÉDITOR